A nessuno che si alza alla mattina e deve andare a lavorare in coda con la macchina, o su autobus e mezzi sempre pieni, che al 16 Novembre scadono le tasse o che a fine mese arriva il mutuo da pagare.
Però interessa moltissimo a una ristretta cerchia di persone estremamente politicizzate, che mossi da diversi appetiti politici (visibilità, posizionamento, elezioni e poltrone…) si sbattono per dire che questa riforma costituzionale è l’armageddon, la battaglia finale…
Ma in realtà non frega a nessuno… perchè? perchè non inciderà in modo determinante su un paese fermo e ingessato, che lo è non per colpa del titolo secondo della costituzione, ma lo è perchè vecchio, perchè vive di rendite acquisite, di lobbi fortissime e di una “mafia” trasversale fatta sistema.
Non è menefreghismo… è realismo!
Personalmente non credo a un effetto taumaturgico del si, o alla salvezza della patria del no… e secondo me cambierà poco, pochissimo!
L’Italia con questa costituzione (e l’art. 18) ha fatto il famoso Miracolo Italiano! ha prodotto ricchezza e benessere. Ma da vent’anni non lo fa più ma non per colpa della costituzione!
L’Italia da molti anni ormai versa in uno stato di crisi, incapace di cogliere gli andamenti dell’economia mondiale. Ancora oggi qualcuno si ostina a pensare che uscire dall’euro è un modo per rilanciare l’economia perchè possiamo svalutare!! certo lo fece anche l’argentina…
Noi cerchiamo sempre scorciatoie, ricette, ma non ci sono e il referendum non lo è…
Io avrei preferito che Renzi si fosse impegnato in una serie di riforme importanti come la riforma della giustizia civile (sembrerebbe che quella sfornata non incida sui tempi biblici della giustizia italiana), che è il primo dei motivi per cui gli investimenti in Italia non arrivano, avrei voluto una seria spending review, che appena iniziata è finita!
Servirebbe una vera e propria offensiva culturale verso la mafia, offrendo al sud un’opportunità vera… Incidere in modo serio sulle lobby dello status quo, ogni tanto anche su quelle di destra!
Ecco perchè il mio si al referendum costituzionale poco cambierà… se non cambia il nostro modo di pensare e agire…
“La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.”
I professionisti del referendum dicono che questo cambierà “tutto”! hihihihihihi
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