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Se vogliamo fare del turismo uno degli asset principali della città di Genova e della Regione Liguria, si deve fare uno sforzo importante nella direzione di sviluppare

  1. Avere un’idea chiara di Città
  2. Non pensare al numero assoluto di turisti
  3. Puntare ad un turismo di alto livello
  4. Aumentare i servizi offerti e la qualità di tutti gli attori del turismo (alberghi, ristoranti, B&B, charter,…)
  5. Valorizzare tutto il territorio ligure (no turismo di “polo”)
  6. Integrare le offerte di mare / entroterra e tutti gli attori della filiera
  7. Internazionalizzare il turismo ligure nelle regioni “possibili”
  8. Valorizzare al massimo tutti i turismi “possibili” (nautico, outdoor, culturale, naturalistico)
  9. Integrare turismo e innovazione
  10. Destagionalizzare

svilupperemo queste idee, se vuoi condividere commenta oppure contattami…

Avere un’idea chiara di Città

Che città dovrà essere Genova nei prossimi 20 anni? Se lo domandano in tanti, forse ci facciamo troppe domande e poi facciamo troppo poco!

Genova deve puntare su diversi pilastri:

Genova città del mare: nautica, porto, cantieristica, logistica e tutto quello che è necessario per fare di Genova, la Capitale Europea del Mare.

Ne abbiamo le potenziale, la storia, le capacità!

 

Genova città dell’innovazione: Legata alla tradizione che vuole a Genova una parte importante delle intelligenze e dei poli di innovazioni italiani più importanti: Elsag, Marconi, Ansaldo e oggi IIT, Ericson, Siemens, Leonardo.

Abbiamo a Genova un fortissimo know how sulle energie con la sede di grandi player del settore: Axpo, ERG, ENI, Iren… A Genova abbiamo il porto petroli: Genova centro europeo sulla ricerca delle energie.

Non concentrare gli sforzi su Erzelli, ma sviluppare reti di imprese, sviluppare almeno 5 VERI incubatori d’impresa su territori (levante, ponente, centro, val polcevera, val bisagno), specializzati su alcune tematiche: energia, nautica, ITC (intelligenza artificiale,…), turismo, salute.

Genova città del turismo: Genova può far diventare il turismo uno dei pilastri della sua economia, ma dobbiamo costruire ancora il così detto mood! La città forse solo ora vuole un poco i turisti, ma frasi del tipo: “non vorremmo mica diventare tutti camerieri”, l’ho sentita pronunciare ancora qualche mese fa! C’è molto da fare!

Genova del wellness: Dobbiamo invertire il flusso di giovani che emigrano verso città più appetibili, soprattutto per via del lavoro!

Genova è un luogo in cui si vive bene per via del suo clima, del mare… Concentrare gli sforzi nel miglioramento di quegli aspetti che rendono Genova poco appetibile per chi non è nato qui e che la mette solo al 56° posto nella classifica della qualità di vita delle città italiane del sole 24 ore! Nel 2016 eravamo 21° abbiamo perso 35 posizioni!!!! Se i risultati dei governanti si vedessero dai dati oggettivi!!!!

Per fare questo dobbiamo fare molto: miglioramento dei servizi alle imprese, migliore connessione con il Nord Italia (Milano deve essere raggiungibile in meno di un’ora e mezza e anche meno. Data la situazione attuale nella quale a Genova viviamo una crisi strutturale dobbiamo pensare a fare in modo che le nostre imprese eccelgano sul mercato e facciano rete per avere come clienti, in tutta Italia ed Europa, data la scarsa richiesta interna.

Per fare questo è necessario anche supportare il piccolo commercio, che sta soffrendo una crisi senza precedenti e mette in difficoltà molti piccoli e piccolissimi imprenditori che non riescono a stare sul mercato.

Genova rivoluzione verde: Ripensare a tutto quello che riguarda l’ambiente, dai problemi idrogeologici fino alla gestione dei rifiuti e al trasporto.

Investire fortemente in tecnologie per il riciclo e smetterla con l’inutile raccolta differenziata!

Completando velocemente i lavori di completamento della metro a SanFruttuoso, iniziare immediatamente le progettazioni su metro leggera in val bisagno e soprattutto facendo pressione sul RFI per il completamento del nodo ferroviario.

Ripensando a un quadro complessivo dei trasporti cittadini

Definire il polo delle energie per essere protagonisti dell’efficientamento energetico e sulle energie alternative.

 

 

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