Un paio di week end fa, sono andato a fare il turista per Genova, e buttandomi nei vicoli più improbabili, ti imbatti in situazioni veramente paradossali… ma non è questo il tema. Girando incontro ben tre gruppi di turisti, ben organizzati, ordinati, tutti dietro l’accompagnatore che aveva in mano una paletta di riconoscimento: MSC gruppo 9, MSC gruppo 11, Costa (non ricordo il nome della nave, e quello di MSC non l’ho visto).
Mi sono detto, beh ci sono i turisti… wow! poi mi sono chiesto, se sono i turisti giusti, quanto hanno speso sul territorio? dove hanno mangiato? quanto hanno visto? cosa hanno visto? che impressione hanno avuto di Genova?
immediatamente vedo l’intervista dell’AD di MSC che sciorina un dato per me impressionante… il 60% dei croceristi manifesta l’intenzione di tornare! penso allora sono un pirla…
e poi rincare la dose l’AD di stazioni marittime che dice che i turisti cinesi vengono portati all’outlet perchè i negozi a Genova sono chiusi.
si sono proprio un pirla! evidentemente non comprendo, evidentemente non so molto di turismo… confesso: sono shockato eppure mi vanto di saperne e di farlo il turismo.
Però non posso non pensare a molte cose, molte idee mi frullano nella testa… Le crociere! boh … confusione…
Allora facciamo un poco d’ordine nelle idee, Genova ha da molto tempo una vocazione industriale e da qui, possiamo partire col dire che l’accoglienza non è nelle sue corde e nelle corde dei cittadini genovesi. Lo possiamo dire tranquillamente, inoltre i genovesi non vivono da molti anni il centro storico durante le domeniche, da sempre, in primavera e autunno si va in corso italia, in riviera, a passeggiare sui monti, difficilmente in centro, che è “chiuso”. D’estate poi, mare mare, monti, torriglia, rossiglione, fresco!
Penso poi ai turisti che ho visto con i miei occhietti… oibò e penso a quando sono stato in qualche gita di gruppo organizzato, visiti i monumenti, visiti i musei, le chiese e poi ti portano in qualche negozio o bazar dove magari la guida ha accordi diretti.
Penso ai turisti e penso a quanto spendono… si i cinesi, certo, ma quelli sono una cosa a parte, partono da Milano per andare all’outlet!!!! da Milano, la capitale della moda!
Allora? allora diciamolo i crocieristi non spendono più molto, soprattutto se le crociere costano quello che costano, cioè mediamente poco!
Quello che succede spessissimo è che i croceristi fanno delle colazioni loculliane, fanno un’ora per uscire dalla nave (o più) scendono con l’accompagnatore, vengono divisi in gruppi e poi via sul pullman. Visita alla città, nei vicoli dietro la guida con paletta numerata. Hanno 5 ore (al massimo per vedere Genova o Napoli o Barcellona). Pranzo? vanno al ristorante? ma perchè mai, girano vanno, non hanno tempo di sviluppare una conoscenza della città o del luogo: “Valencia? si mi pare ci sono stato… si, ah no era Barcellona!”
Figuriamoci quanto tempo si ha per spendere nei bar, ristoranti, negozi più o meno di pregio, nei musei più nascosti e interessanti, nelle ville interne, etc.
E infatti anche il Dott. Cavo (fepag) dice le stesse cose, anche se non sono d’accordo sulla parte della sua intervista sull’ospitalità genovese.
Allora niente crociere? niente crocieristi?
Se facciamo seguito al ragionamento la risposta dovrebbe essere “no”, invece deve essere si. ma con dei distinguo!
Molti distinguo, affinchè i passeggeri delle crociere possano essere una risorsa per Genova! Ma come, se quello che abbiamo scritto è vero?
Intanto diciamolo, ci vorrebbe una regia, una persona/ente/entità (sovrannaturale?) che potesse fare da regia per quanto riguarda le iniziative, e prima ancora avere un’idea di città e del turismo nella città e nella regione.
Io piccole idee le ho, e secondo me potrebbero essere quelle che appunto farebbero del turismo crocieristico, un’opportunità per il territorio e per Genova.
Iniziamo con il dire che servirebbe fare una selezione delle crociere esistenti nel mondo, capirne la categoria e definire quali clienti hanno tutte le diverse compagnie. Poi “semplicemente” decidere quale target di turismo crocieristico vogliamo e a quel punto capire se abbiamo i servizi a terra giusti per quel target.
Iniziare ad attrezzarci per offrire a quel target di clienti quei servizi tanto desiderati.
A mio avviso le crociere che dovremmo far venire a Genova sono le crociere di medio/alto livello, che hanno uno spending elevato e sono interessati a cultura, bellezza, benessere.
Baterebbe questo per far capire quanto è difficile tutto questo in mancanza di una programmazione seria e di medio e lungo periodo, ma a complicare le cose dobbiamo pensare che il “passeggero è della compagnia di navigazione”, che gli offre molti dei servizi a lui necessari, comprese le escursioni.
Quindi non solo bisogna torvare un’intesa con le compagnie di navigazione, ma anche definire come queste possono interagire sul territorio.
Per quanto riguarda invece le crociere nostrane, MSC e Costa in particolare, che sono considerate nel mondo delle crociere, crociere “standard”, si deve fare un ragionamento assai diverso. Intanto sarebbe auspicabile che non solo Genova e Savona fossero un porto di passaggio, ma un punto di partenza e di arrivo.
Sicuramente è così per costa a Savona e per una crociera di MSC, Con le compagnie in questione sarebbe necessario stabilire dei programmi che permettessero e invitassero i passeggeri ad arrivare qualche giorno prima della partenza, fare risiedere in città, fare convenzioni con ristoranti, alberghi. creargli un pacchetto turistico modulare che gli possa garantire una conoscenza della città e abbia delle vere ricadute sul territorio.
Se il 10% dei croceristi facessero questa scelta avremo a genova tutti i venerdì / sabato e domenica, circa 100 / 200 persone che hanno bisogno di moltissimi servizi.
Allora si che alcuni negozi (non tutti perchè il numero di persone è comunque esiguo), ristoranti, etc. resterebbero aperti.
In conclusione
Le crociere possono essere un’opportunità per Genova e la Liguria, purchè si capisca, da tutti i punti di vista che le persone possono spendere se hanno servizi di valore, emozioni da scoprire e qualità, ovviamente non tutti i crocieristi sono interessanti dal punto di vista turistico, quindi è necessario capire chi può spendere, quanto e come.
Ci vuole una regia capace di coordinare porto, esercenti, servizi della città, tour operator locali, compagnie di navigazione, stazioni marittime, comune, etc. queste figure si chiamano Destination manager!
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