Non so, questa città sempre chiusa su se stessa, sempre attenta che qualcuno non faccia nulla e pronta a mettere i bastoni tra le ruote a chi ci prova, questa città in cui le amministrazioni non sono sempre state coraggiose, Genova la città dei veti incrociati è pronta per una nuova visione di se stessa, per un salto in avanti.
Lo vogliono molti genovesi, lo vogliono molte persone, vogliono che Genova diventi una città fatta di opportunità, una città nuova nel suo essere ultramillenaria.
Ci sono molti genovesi che lo vogliono! Vogliono una nuova visione di città, moderna, in linea con le migliori capitali mondiali, vogliono una città con una vocazione chiara precisa e di cui andare fiera, vogliono tornare ad avere una città che conti nel panorama nazionale e internazionale.
Cosa serve per tutto questo? Serve un salto in avanti! Servirebbe una classe dirigente capace di portare idee, persone e innovazione in città.
Dovremmo avere un’idea città, un’idea di sviluppo nel lungo periodo… beh ma allora la butto li la mia idea di città e di sviluppo…
Genova una città bella e ben tenuta: è il primo passo! Una città che punta a portare a Genova nuove imprese e sappia trasformare i propri brownfield in posti di sapere, di cultura e di innovazione e non in centri commerciali o residenze per anziani.
Genova una città che porti il turismo al 20% del proprio PIL e che capisca che non bisogna inventare nulla in questo settore: investire nel turismo di livello elevato in tutto il mondo, un turismo di qualità e alto spendente, non creare poli che inglobano come in un buco nero i turisti che arrivano all’acquario e poi vanno, se tutto va bene alle cinque terre.
Un turismo integrato con i servizi ai cittadini che devono diventare attori protagonisti. Un turismo di mare, nautica, cultura enogastronomia memoria… Non mi parlate per cortesia di turismo crocieristico… le crociere fanno benissimo al nostro porto ma non al commercio e al turismo, almeno che non parliamo di piccole navi da crociera di crocieristi ricchi (starclippers, silversea, cunard, ponand…) ma questo è un altro modo di fare crociera.
Genova una città che ha il coraggio di diventare bella, chiudere i suoi centri storici al traffico privato, fare una rambla da brignole alla foce e una Via XX settembre pedonale e ciclabile. Che si può chiudere la sopraelevata e farne parcheggi a levante e ponente, e una bellissima promenade che collega la foce al terminal traghetti, fare tutti i week-end corso italia pedonale.
Genova una città accessibile per chi ha problemi di mobilità, che sappia abbattere le barriere architettoniche e che i suoi cittadini non posteggino senza pensare se qualcuno in carrozzella possa passare.
Genova una città che fa diventare il levante un gioiello internazionale, che ha il coraggio di organizzare in modo completamente diverso la gestione delle sue bellezze: parchi di nervi, porticcioli, miniborghi (vernazzola, boccadasse e priaruggia)
Genova una città che investe nelle sue periferie dando valore agli spazi che sono presenti grazie alla valorizzazione dei singoli territori.
Genova una città che non si cura se l’Università è a 10 km di distanza da Erzelli, qualche anno fa non era attaccata a marconi, orsi, elsag eppure ha sfornato ingegneri di grande preparazione.
Genova una città che difende strenuamente e investe sulle grandi imprese presenti in città, creando le filiere necessarie affinchè rimangano, ma che dia spazio all’innovazione delle piccole imprese. Una città che sappia attrarre imprese da fuori: un’azienda che ha sede a Vimodrone, potrebbe averla a Genova, ma…, ma le infrastrutture e i trasporti sono fondamentali, andare a Roma non può costare mille euro tra andata e ritorno in aereo, le startUp non possono permetterselo!
Genova una città che investe nei suoi giovani attraverso incubatori d’impresa, soprattutto privati, e che possano trarre vantaggio dalle relazioni con le medie e grandi imprese presenti in città.
Genova una città che vuole attirare persone, lavoratori e turisti, attraverso collegamenti con le grandi città degni di questo nome. In virtù della portualità, decidere che terzo valico e gronde autostradali sono elementi necessari.
Genova una città che pensa a sviluppare in modo innovativo il commercio, dando spazio a investimenti e diminuendo le barriere a chi vuole investire, dando regole semplici e che però vengano veramente rispettate.
Genova una città che sia orgogliosa della portualità e che investa sul suo porto, con o senza blueprint. Con una visione delle infrastrutture da realizzare, innovativa, con la creazione di un aeroporto che si faccia hub per quelle parti del mondo che ancora non riescono a trovarlo in Italia e in particolare per quell’africa di cui noi siamo sempre stati porta di ingresso preferita.
Africa e sud America, ci sono gli spazi, ma le istituzioni, non solo politiche, le associazioni di categoria CONFINDUSTRIA, camera di commercio, devono fare la loro parte per un’internazionalizzazione delle imprese che sappiano fare rete nel proporre idee e sviluppare business interessanti.
Genova una città che nasce e cresce grazie all’economia del mare e all’economia del mare deve tornare, dallo shipping, alla nautica, dai cantieri alle riparazioni navali, che creda in porticcioli a 5 stelle e dia spazio a qualsiasi legno e al contempo si leghi a doppio filo con il suo interno che fa subito montagna!
Insomma che la classe dirigente di Genova si faccia avanti, si faccia avanti la politica, le impresa, le organizzazioni, i lavoratori, e tutti i cittadini!
Genova è pronta, noi lo siamo!
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